5 dicembre 2012

OSTE, VOLUME (#4)



Prima dell'estate, navigando link by link (apri un sito che poi ti fa incuriosire per un'altro dove ne leggi un altro ancora ecc) su blog musicali, incoccio un video con una canzone di un gruppo americano. Niente di rivoluzionario, beninteso, per passione di musica ne ascolto molta, ma stavolta qualcosa di particolare mi arriva alle orecchie.
Si chiamano The Lumineers e la canzone che mi fa provare immediatamente freschezza come acqua di sorgente è Flowers in your hair.




Così cerco su youtube per saperne di più, vedere chi e quanti fossero i Lumineers. 
Trovo alcuni video di canzoni suonate dal vivo perlopiù in piccoli locali o in case private. 
Il numero di visualizzazioni dei video è bassino, poco più di 6000 visite, una nicchia rispetto, per esempio, ai numeri di visualizzazione dei tanti "aspiranti artisti" tipo X Factor.
Resto veramente stupito perchè questi ragazzi, secondo me sono davvero bravi, fanno musica semplice ma autentica.
Sono in tre, Wesley Schultz chitarra e voce, Jeremiah Fraites batteria, percussione, mandolino, cori (sono i due fondatori) e Neyla Pekarek la dolce violoncellista e polistrumentista,
La loro musica è un miscuglio di folk e tradizione popolare americana, canzoni secche e brevi, tre minuti al massimo e a aprte il genere quello che mi prende è la loro energia, la freschezza primitiva e semplice delle canzoni, quella voglia di fare musica come se fossero ad una festa, poi si vede anche che sono amici e si divertono a suonare. 
Eresia : tipo i primissimi Beatles, quelli ancora grezzi.
Ho iniziato a farli ascoltare agli amici e il loro primo e unico album (vedi foto), reperito con difficoltà sul web, è stata la colonna sonora della mia estate.
Pochi giorni fa, così per curiosità, sono andato nuovamente su youtube per cercare se avessero pubblicato qualcosa di nuovo ed ero curioso anche di vedere se era salito il numero delle visite: con Ho Hey, che è la canzone del loro primo singolo, sono arrivati a oltre 15.000.000 visitatori! Da 6000 a 15.000.000 in pochi mesi. 
Leggo sul loro sito che adesso fanno tour un po' più in grande (verranno in Europa purtroppo non in Italia) e sono stati ospiti al David Letterman show. Insomma è iniziata una carriera vera, che spero sia piena di soddisfazioni ma soprattutto -vi prego- che la musica dei Lumineers sia sempre così contagiosamente positiva e senza strizzatine d'occhio alle mode.

29 novembre 2012

ZUPPING



Come per cambiare canale del gusto, invece di piatti fighetti con sapori d'azzardo e nomi lunghissimi, cibo fashion, ingredienti super esotici, crudità implasticate e colorate.
Spesso qui in nord Italia di questi tempi piove, si sente l'aria fredda e diventa buio presto. 
Come non regalarsi una coccola antica come una zuppa?
Non è un piatto difficile da preparare, non necessita di diavolerie tecnologiche molecolari o abilità da artigiano per cesellare poi la presentazione del piatto.
Bastano un soffritto fatto a mestiere, un paio di qualità di verdura, un cereale o un legume, un pochino di grasso animale che punteggi la zuppa per renderla meno "piatta".
L'ideale assoluto è usare un recipiente in coccio per cuocere gli ingredienti a fuoco basso, senza nemmeno curarsene troppo, giusto una mescolata ogni tanto per controllare se c'è abbastanza brodo.
La zuppa la immagino e la amo come piatto della domenica sera, al pomeriggio metti tutto sul fornello (ad averla, una cucina economica a legna) mentre leggi un libro, guardi un film, fai un bagno caldo e quando torni in cucina il profumo ti ricorda la parola casa, gli spagnoli dicono hogar, cioè una specie di luogo/focolare, ma in italiano non rende.
Gli abbinamenti tra le verdure e legumi o cereali non sono quasi mai troppo azzardati, c'è una specie di appartenenza ad un mondo semplice, contadino e anche "povero", visto che le zuppe non costano molto nemmeno ora che la crisi fa male. E poi, in quattro parole, fa bene alla salute.
Patate con lenticchie è una delle mie ultime ideuzze, ma la lista è infinita, verze e fagioli, farro e zucca, cipolle e orzo, ovviamente sempre usando un brodo senza dado, fatto anche solo con tre verdure e aggiungendo alla fine anche delle appropriate erbe aromatiche, dal prezzemolo al rosmarino. Finire il piatto con il classico filo d'olio extravergine, pepe macinato al momento per chi lo apprezza oppure un pizzico di peperoncino.
L'orzo tra l'altro mi piace molto, è tra i cereali più versatili, non ha bisogno di cotture e ammollamenti precedenti e lo si può fare al momento, viene una zuppa simile a quella con il riso, solo un po' più contadina e rude.
La zuppa è buona calda, ma anche tiepida e in alcuni casi anche a temperatura ambiente.
Si mangia lentamente, silenziosi e scalda i pensieri.
Una zuppa e un paio di bicchieri di vino rosso sono una felicità antica, intima e familiare; cambiamo canale, zupping, almeno una volta alla settimana.

18 ottobre 2012

ANDATE IN CALURA



Le guide diranno che è stata comunque una grande annata e assegneranno tanti bei premi, altrimenti il mercato s'intoppa.
I contadini e i vignaioli di molte zone che ho visitato, mi hanno invece detto che è stata l'annata più calda insieme al 2003 e che oltretutto vi sono state escursioni termiche "impazzite" durante tutta la stagione estiva, evento che all'uva non fa sempre molto bene. 
Quindi di certo il 2012 non verrà annoverato tra i millesimi da invecchiare per decenni in cantina ma per la mia esperienza personale a volte da giovani i vini di annate calde hanno una goduriosità, che i francesi chiamano gourmandise, non indifferente. Sono un po' cicciotti magari, il sole ha sviluppato un po' di zucchero in più che li rende forse piacioni e rotondi.
Ma, qui non si butta via niente, la mia speranza è di riuscire ad imbattermi ugualmente in qualche vino del 2012 speciale, anche per poterne mettere qualche bottiglia in cantina per celebrare l'annata di Giacomo.

14 luglio 2012

FRUTTA ALLA GRIGLIA



Griglia ma anche piastra, per i frutti più minuti e fragili.
E' una delle mie manie di quest'estate, grigliare la frutta e poi condirla oppure condirla e poi grigliarla. La frutta deve essere molto fredda da frigo (oppure metterla 10 minuti in frezeer già tagliata o spellata). Questo per non farla diventare completamente calda all'interno durante il passaggio sul fuoco e mantenere una frescura piacevole. La frutta gelata aiuta anche nel sigillare zuccheri e sapore grazie al contatto tra la griglia rovente e la polpa fredda del frutto.
Si può fare con pesche noci e albicocche, divise in due, tolto il nocciolo e intinte prima in una ciotola con zucchero a velo vanigliato e poi in una con zucchero di canna e menta tritata. Metterle sulla griglia calda sul lato piatto del frutto 2-4 minuti fino a quando il caldo del metallo lascia le classiche righe sull'interno del frutto. Si possono mangiare così oppure si può affiancare una pallina di gelato alla vaniglia.
Le banane hanno bisogno di molta attenzione, vanno messe a bagno 5 minuti nel rhum, poi passate in una ciotola con zucchero di canna e infine sulla griglia dove vanno fatte ruotare, lasciate pochi secondi a contatto, ruotarle di continuo. Al limite, volendo esagerare, dopo si possono anche condire versando sopra a filo del cioccolato nero fuso a bagnomaria.
Il melone, diviso a metà o a fettone grandi deve "sentire" la griglia solo un minuto o due al massimo. Dopo va in una ciotola e irrorato con porto ghiacciato. Per l'anguria a fette alte stessi tempi brevissimi del melone e dopo spruzzatina di vodka ghiacciata.
Il limone (con buccia edibile) invece va fatto a fettine alte un centimetro di spessore e messe a congelare un'ora in freezer. Tolte dal gelo e subito sulla griglia bollente per un minuto girandole una volta sola. Da servire condito con un filo d'olio evo, gelato al limone coperto con vodka ghiacciata e una macinata di pepe nero, oppure semplicemente condito con scaglie di cioccolato fondente.
Le fragole meglio alla piastra, muovendole di continuo con una spatola, anche tagliate a metà. Dopo 1-2 minuti vanno messe in un bicchiere pieno di granita allo champagne (o spumante).
Molto buona anche la dadolata di frutta esotica come mango, papaya e platano, passata alla piastra e poi condita in tazza con succo di frutto della passione, zucchero di canna e menta.
Anche le mele vanno sulla piastra, tagliate a fettine e lasciate macerare prima una decina di minuti in acqua zuccherata e limone. Cuocerle sulla piastra calda rigirandole con una pinza e poi servite in un piattino con uvetta sultanina, spolverata di cannella e zucchero vanigliato.
Le pere anche loro a fettine ma poi condite con cioccolato fuso e granella di nocciola.
Con l'aiuto della fantasia e attenzione ai tempi sulla graticola, credo si possano grigliare tutti i frutti del pianeta.

21 giugno 2012

SCUSATE IL RITARDO



Un po' perchè qualche settimana fa erano 18 anni che Massimo Troisi non è più su questa terra e voglio ricordare un grande uomo di vero spettacolo e quanto gli ho voluto bene.
Ma soprattutto perchè è troppo tempo che non pubblico post.
Guardare Giacomo che cresce è la cosa più distraente e insieme più appagante del mondo e non mi sono ancora tornate le parole.
La bocca però non è secca, l'afa si combatte anche con un bicchiere di vino, bianco.
Questa è l'estate del verdicchio, chi lo apprezza già penserà che non scopro nulla, ma chi ha in mente solo alcune bottiglie dalla forma naif, spero voglia concedere a questo vino e vitigno una nuova possibilità,
Alcuni nomi sicuri per non restare a bocca delusa sono Garofoli, Bucci, La Monacesca, Collestefano, Umani Ronchi, Cantina Marica, Casaleta.